“Donne e uomini capaci di Eucaristia”

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Acquarello di don Carlo Tarantini dal titolo “Un cuor solo e un’anima sola”.

La nostra Parrocchia di S. Caterina sta riavviando le iniziative pastorali e rifletterà durante l’anno sulla lettera pastorale del Vescovo Francesco Beschi.

In questi giorni è stata presentata la nuova lettera pastorale del Vescovo Francesco, annunciata e presentata a giugno durante l’assemblea del clero, con il titolo “Donne e uomini capaci di Eucaristia”.

In continuità con il cammino iniziato lo scorso anno con “Donne e uomini capaci di Vangelo” che ha aperto il percorso triennale di attenzione alla catechesi degli adulti.

Dalla presentazione del tema pastorale:

  • L’icona biblica da cui parte la nuova lettera pastorale “Donne e uomini capaci di Eucaristia” è il testo di Atti 2,42-48: Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.”

 

  • L’icona artistica che illustra il brano di Atti è di don Carlo Tarantini dal titolo “Un cuor solo e un’anima sola”. Anche qui un filo rosso lega in continuità di cammino questa opera con l’immagine dello scorso anno: il Gesù Maestro con i discepoli nell’antica opera del Beato Angelico del Sermone della Montagna è come se si rispecchiasse nella moderna immagine della Chiesa radunata da Cristo, dipinta da un sacerdote della nostra diocesi.

Spiegazione di don Carlo Tarantini:

L’acquarello mostra delle figure umane stilizzate, riunite attorno a un luminoso spazio, una mensa, al centro della quale spicca una pennellata dorata che evoca un pane. Il cielo, nelle sue tonalità di azzurri, si schiude attorno ad un occhio luminoso, centrale e immacolato, discreto ma rassicurante e fecondo: un grembo di luce.