Cammino d’Avvento – Il buon Samaritano

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Il cammino dell’Avvento proposto dalla nostra diocesi alle comunità in queste quattro settimane che ci separano dal Natale richiama il tema della misericordia. Amare e farsi vicini al prossimo che è bisognoso o in cerca di aiuto: ecco cosa ci viene chiesto in questo anno giubilare sulla Misericordia indetto da Papa Francesco e ribadito dalla feconda prospettiva pastorale donataci dal nostro Vescovo attraverso la sua lettera “Donne e uomini capaci di Carità”. Ci viene chiesto un amore capace di essere strumento quotidiano per rendere visibile il Vangelo. Un amore che nasce dalla sorgente inesauribile dell’Eucaristia. Un amore che è indissolubilmente legato alla relazione con l’altro, con il prossimo, nello stile tanto ricordato da parole e dagli stessi gesti del Santo Padre. Un Papa che ha dimostrato ampiamente la sua attenzione profonda verso le “periferie”, verso le criticità e le fatiche degli uomini. A partire da queste numerose prospettive è immediato rifarsi al passo evangelico del Buon Samaritano, scelto come icona biblica di questo anno pastorale. Il Samaritano, uomo in cammino verso Gerico che si lascia coinvolgere dal mondo, dall’emergenza e mostra la compassione, la capacità di rispondere senza esitazione al grido d’aiuto. Quanto è attuale! Quanto nella nostra vita incrociamo gridi, volti, situazioni che richiedono la nostra comprensione, la nostra azione, la misericordia. Nella sua lettera, il Vescovo afferma: “Gesù indica dell’inseparabilità dell’amore di Dio e del prossimo il comandamento più grande. Questo primo insegnamento è decisivo, ma inevitabilmente solleva la domanda: chi è il mio prossimo? L’esito finale della parabola stravolge ogni definizione proiettata fuori di noi e indica invece una scelta, una determinazione, uno stile: il prossimo non si sceglie, ma prossimo si diventa”. Siamo pronti a diventarlo? A partire dall’invito che nasce dalla parabola del Buon Samaritano, il tempo di Avvento e Natale proverà a far riflettere le nostre comunità in questa direzione.

“Gli si fece vicino”
Tratta proprio dalla famosa parabola, la frase chiave del tempo di preparazione al Natale racconta proprio della vicinanza, del tragitto di Dio che viene incontro all’uomo, che si fa uomo, che diventa prossimo. Ma per un vero incontro, perché questa relazione porti frutto l’uomo non può stare fermo, chiuso. È necessario mettersi in cammino ed accoglierlo in ogni sguardo che incroceremo, in ogni persona che ci verrà affidata.

L’immagine dei piedi
A rafforzare l’esigenza del cammino, del mettersi in viaggio alla riscoperta di ogni Altro che incontreremo, è stata scelta l’immagine simbolica dei piedi. I piedi si fanno mezzo e strumento per farsi prossimi, per uscire dal nostro io ed aprirci all’amore ed alla relazione. Il Natale è celebrazione del cammino che Dio, per primo, ha intrapreso per incontrare l’uomo, per lasciarsi completamente coinvolgere dalla storia dell’uomo e farsi proprio compagno di viaggio. I piedi umani diventano strumento di misericordia, nell’esempio del cammino di Dio, del Samaritano, di ogni uomo ed ogni donna capace di carità.
dal sito della diocesi