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VIA MAGLIO DEL RAME

E’ la breve via che corre tra via Pitentino e via Alberico da Rosciate, dove questa si curva verso via Suardi. La via è fiancheggiata da diversi condomini, alcuni di recente costruzione e altri più datati, e da un lato del liceo Mascheroni.

maglio del rame

Il maglio

Il nome della via deriva dai diversi impianti, presenti un tempo in gran numero, azionati dalle acque della roggia che vi scorre tutt’ora e che era regolata dai “moduli di Plorzano”. Fino ai primi anni del ‘900 funzionavano mulini, magli del ferro e, appunto, del rame, il quale doveva trovarsi lungo la roggia Serio Grande a circa 300 metri dalla Zogna, a sud del Campo di Marte ed era azionata dalla stessa roggia.
I magli sono dei dispostivi per lavorazioni di fucinatura che deformano un pezzo sotto l’azione di una pressione.

VIA GIACOMO MEDICI

E’ la brevissima via compresa tra le vie Castellini e Milazzo. Ha la tipica conformazione delle vie che compongono il Quartiere Finardi, con bassi edifici residenziali e molto verde.

via medici

Il personaggio: Giacomo Medici

Nato a Milano nel 1819, nel 1846 in Uruguay conobbe Garibaldi e con lui e gli altri volontari si radunò a Bergamo il 31 luglio 1848. L’anno successivo fu a Roma e si distinse, con il grado di Tenente Colonnello, nella difesa dagli assalti francesi della Villa del Vascello durante l’esperienza della Repubblica Romana. Per la sua eroica condotta fu insignito della medaglia d’oro al valore militare.
Insieme a Garibaldi prese parte anche alla campagna in Sicilia al termine della quale entrò nell’esercito Regio con il grado di Generale; in seguito divenne Prefetto a Palermo, poi fu Deputato per tre Legislature ed infine divenne Senatore, nel 1870.
Morì a Roma nel 1882.

VIA MILAZZO

E’ la via centrale, nonchè la più lunga, del Quartiere Finardi che ne è attraversato per tutta la sua lunghezza, da via Corridoni a viale Giulio Cesare. Nel primo tratto, fino a via Gasparino da Barzizza e alla roggia Serio, la conformazione della via si differenzia da quella del resto del quartiere per la presenza di condomini più alti ed alcune attività commerciali, per tornare poi ad essere caratterizzata da villette, piccoli condomini e verde nel secondo tratto.
Dopo la roggia, procedendo verso viale Giulio Cesare, lascia sulla destra via Bezzecca e sulla sinistra un piccolo parco pubblico; attraversa via Vezza d’Oglio e via Volturno fino ad incrociare le due brevi vie Caffaro, a sinistra, e Volturno, a destra.
Sfocia infine in viale Giulio Cesare di fronte a piazzale Olimpiadi e alla Curva Nord dello stadio.

via milazzo

Il luogo: Milazzo

Milazzo è una cittadina siciliana in provincia di Messina celebre per due importanti battaglie del passato: la prima, nel 260 a.C., vide i romani sconfiggere, durante la Prima Guerra Punica, i cartaginesi via mare; la seconda, che è quella che la via intende celebrare, venne combattuta il 20 luglio 1860 tra 6000 volontari garibaldini e 3500 soldati borbonici che presidiavano la zona per impedire alle camicie rosse la marcia su Messina.
Questa battaglia, che fu molto sanguinosa tanto che  lo stesso Garibaldi rischiò di essere ferito gravemente, si concluse con la ritirata delle forze borboniche e fu l’ultima combattuta in Sicilia dai garibaldini.

VIALE MURAINE

E’ il breve viale che va dal Largo del Galgario a via San Giovanni e via Battisti. Il lato sinistro è occupato da un fianco della ex caserma Montelungo, oggi dismessa; sul lato destro, alberato, sono presenti alcune attività commerciali.

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Le Muraine

Le Muraine sono la cinta muraria eretta tra il 1300 e il 1400, prima delle cinquecentesche Mura Venete. Proprio perchè meno imponenti di queste, furono dette “Muraine”. Nonostante ciò, svolsero un importante compito difensivo per la città, circondata da 33 torri e diverse porte d’accesso.
Oggi restano poche tracce di tutto ciò, se si eccettuano brevi tratti di muratura e soprattutto la torre detta “del Galgario”.
torre galgario

VIA AURELIO NICOLODI

E’ la breve via curva che congiunge via Suardi a via Codussi. Sul lato sinistro si trova la caserma del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
E’ una via poco trafficata, con alcuni bassi condomini e nessuna attività commerciale. Fino al 1971 la via è stata intitolata all’architetto Pietro Cleri.

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Il personaggio: Aurelio Nicolodi

Nato a Trento nel 1894, fu fondatore della Legione Trentina a capo della quale prese parte, da volontario e insieme a Cesare Battisti, alla Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto fu ferito e perse la vista e da allora si dedicò all’aiuto di chi si trovava nella sua condizione: nel 1917 fondò l’Associazione Nazionale Ciechi di Guerra e nel 1920 l’ Unione Italiana Ciechi.
Grazie al suo impegno fece sì che i non vedenti in Italia potessero godere di diritti civici che prima erano negati.
Morì a Firenze il 27 ottobre 1950.

VIA ALESSANDRO NOLI

E’ la via che collega le vie Ghislandi e Suardi. Lascia a sinistra via Ambrogio da Calepio e via Torretta, a destra le vie S.Maurizio e Fermo e via Codussi. E’ una via prettamente residenziale, con diversi condomini e alcune villette oltre a poche attività commerciali. Fa eccezione il grande complesso della Questura, che si trova a sinistra verso via Suardi.
Ed è solo quest’ultima parte della via, compresa tra via Codussi e via Suardi, ad attenere alla parrocchia di Santa Caterina.

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Il personaggio: Alessandro Noli

Nato a Bergamo in via San Tomaso il 19 ottobre 1829, fu parroco della parrocchia di S. Anna per 50 anni fino alla sua morte avvenuta nel 1909.
Nella parrocchia di S. Anna fece erigere a sue spese la casa parrocchiale, l’oratorio e il maestoso campanile oltre ad arricchire la chiesa di preziosi arredi sacri.
Alla sua morte fu sepolto a Caravaggio nella tomba di famiglia.

 

 

PIAZZALE GUGLIELMO OBERDAN

Questo piazzale è il punto di confluenza e diramazione di ben sei vie: Santa Caterina, in direzione Valle Seriana; viale Giulio Cesare, che conduce verso il quartiere Monterosso; Nazario Sauro, che porta a via Baioni e da lì verso la Valle Brembana; San Tomaso, in direzione Città Alta; infine le vie Cesare Battisti e Alberto Pitentino che portano al centro città.
Questo snodo è comunemente chiamato “Ponte di Santa Caterina”, dal nome del ponte che attraversava la roggia, oggi interrata per un ampio tratto.

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Il personaggio: Guglielmo Oberdan

Nato nel 1858 a Trieste, allora parte dell’Impero Austro-Ungarico, all’età di 20 anni disertò dall’esercito austriaco e fuggì in Italia. A Roma entrò in contatto con ambienti repubblicani e garibaldini che alimentarono il suo irredentismo: nel 1882, convinto del fatto che solo un atto clamoroso avrebbe potuto riportare Trieste all’Italia dopo 500 anni di appartenenza austriaca, organizzò proprio nella città giuliana un attentato dinamitardo contro l’Imperatore Francesco Giuseppe. Il 17 agosto di quell’anno, denunciato da delatori, fu arrestato, processato e condannato a morte tramite impiccagione per alto tradimento e cospirazione.
La sentenza venne eseguita il 20 dicembre presso la caserma grande di Trieste.

 

PIAZZALE OLIMPIADI

Dal Piazzale, attraversato dal viale Giulio Cesare, si dipartono le vie Fossoli, Ponte Pietra, Milazzo e dei Celestini. Il lato meridionale del piazzale è occupato dalla Curva Nord dello stadio e dal suo parcheggio e da qui si ha accesso al vicino bocciodromo, sul lato settentrionale.
All’angolo con Viale Giulio Cesare svetta il grande edificio rosso della Villa Sport, così chiamata quando fu costruito l’ippodromo, situato nello spazio oggi occupato dallo stadio. Dietro la parte rustica della Villa Sport vi erano infatti delle scuderie per il ricovero dei cavalli che partecipavano alle corse.

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L’evento: le Olimpiadi
Le Olimpiadi antiche erano delle feste religiose e sportive, proclamate in onore di Zeus, che si tenevano ad Olimpia ogni quattro anni a partire dal 776 a.C. Rappresentavano per il mondo greco dei momenti di grande unità, tanto che durante le loro celebrazioni, che duravano da uno a cinque giorni, le guerre venivano sospese. Vennero proibite nel 393 d.C. dall’Imperatore cristiano Teodosio.
Nel 1896, per opera del barone De Coubertin, vennero celebrate le prime Olimpiadi moderne.

VIA DORANDO PIETRI

E’ la breve via che collega via dei Celestini con Piazzale Goisis. E’ fiancheggiata da un lato dalla facciata chiusa della chiesa dei Celestini, caratterizzata dalle pietre antiche messe in vista a seguito del restauro del 1939 ad opera dell’ingegner Angelini, e segue il muro di cinta del complesso dell’istituto dei Celestini.
L’altro lato è fiancheggiato da una villa che divide la via dal Largo dello Sport.

via d. pietri

Il personaggio: Dorando Pietri
Nato a Correggio (RE) nel 1885 (anche se la targa riporta erroneamente 1886) è uno dei più famosi maratoneti che la storia sportiva ricordi.
Vincitore di numerose gare in Italia e all’estero, entrò nella leggenda alle Olimpiadi di Londra del 1908: giunto primo al traguardo della prima maratona sulla distanza classica di 42,195 km fu squalificato perchè, ormai sfinito, venne sostenuto negli ultimi metri del percorso da un giudice di gara e da un medico.
La mancata vittoria paradossalmente fu la chiave del suo successo: oltre a vari riconoscimenti, ricevette numerosi e remunerativi inviti per partecipare a molte gare negli Stati Uniti. Si ritirò nel 1911 e morì a San Remo nel 1942.
dorando_pietri

 

VIA PONTE PIETRA

La via va da Piazzale Olimpiadi alla circonvallazione Fabriciano, dove prosegue come via Tremana. Solo la prima parte della via appartiene alla Parrocchia di Santa Cateria.
In passato era attraversata dalla ferrovia che la sorpassava con un ponte, oggi abbattuto. Nel primo tratto si trova lo stabilimento delle Trafilerie Mazzoleni, la cui facciata è realizzata nel tipico stile architettonico industriale dei primi del ’900.
Più avanti la via è principalmente residenziale con la presenza di diversi condomini e molto verde.

via p. pietra

Il luogo: Ponte Pietra
Il nome deriva da un vecchio ponte in pietra, oggi demolito, sul torrente Tremana che caratterizzava un tempo la via. Oggi le acque del torrente sono coperte e incanalate per fare posto alla strada ed alle altre costruzioni della zona.

VIA ALBERTO PITENTINO

La via si sviluppa da piazzale Oberdan al largo del Galgario. Sul lato sinistro ci sono diversi condomini, alcuni di costruzione datata e poi rimodernati e altri più recenti; sullo stesso lato si trovano diverse attività commerciali come bar, ristoranti e altre, oltre ad un grosso parcheggio pubblico.
Il lato destro è occupato dal largo viale pedonale alberato, da un parcheggio e da un fianco del Palazzetto dello Sport.

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Il personaggio: Alberto Pitentino

Nato ad Almenno San Salvatore nel XII secolo, fu un famoso ingegnere idraulico. Lavorò alla sistemazione di rogge e torrenti nella bergamasca, ma la sua opera più importante è la diga sul basso Mincio (MN): sormontata da un ponte a più archi, detto “dei Mulini”, era destinata ad alzare il livello delle acque della bassa laguna mantovana convogliandoli verso il Po, sia a scopo difensivo sia per la salute della città.