… dalla F alla L

VIA ELIA FORNONI

E’ una delle brevi vie che collegano via Codussi con via Suardi. Sul lato sinistro si affaccia una parte dell’edificio che ospita la scuola elementare “Alberico da Rosciate”; più avanti sullo stesso lato si trova un parcheggio pubblico, mentre sul lato destro sono presenti alcuni bassi edifici residenziali.

fornoni

Il personaggio: Elia Fornoni

Nato a Bergamo il 29 maggio 1847, fu progettista, costruttore e restauratore di diverse opere pubbliche e private e al tempo stesso insegnante in varie scuole cittadine.
Fu consigliere comunale dal 1887 ed assessore dal 1903 fino al 1909; fu anche presidente dell’Ateneo di scienze, lettere ed arti dal 1902 al 1920.
Di lui si ricordano numerose opere di architettura civile, in particolare l’ospedale psichiatrico e la casa di riposo che furono costruiti alla Clementina, oltre a diversi edifici religiosi.

VIA FRANCESCO GARBELLI

La via, o meglio il vicolo, brevissima e a fondo chiuso, conduce ad una autofficina e, dopo una svolta a sinistra, ad un parcheggio.

via garbelli

Il personaggio: Francesco Garbelli

Nato a Bergamo il 3 giugno 1868, entrò in seminario a 16 anni. Il 20 dicembre 1890 fu ordinato e destinato alla parrocchia di Sombreno, dove ebbe modo di approfondire i suoi studi.
Nel 1904, a soli 36 anni, fu nominato Parroco in Santa Caterina, dove rimase fino alla morte, nel 1936. A lui si deve la creazione dell’asilo infantile parrocchiale, inaugurato nel novembre del 1909, ed oggi a lui intitolato.
Morì dopo una lunga malattia il 18 settembre 1936.

VIA GASPARINO DA BARZIZZA

Il primo tratto della via va da via Santa Caterina a via Milazzo. proseguendo verso via Lesbia Cidonia e sfociando poi nel piazzale Loverini. Fino a qualche anno fa, il secondo tratto della via era sterrato, poi con la riqualificazione della zona, la costruzione del complesso che ospita l’Esselunga e diversi condomini e altre attività commerciali, è diventato un percorso pedonale curato.
A fianco della via, nel piazzale Loverini, è presente la vecchia casa cantoniera di Santa Caterina, ovviamente non più in funzione ma completamente restaurata.

gasparino barzizza

Il personaggio: Gasparino da Barzizza

Gasparino da Barzizza, nato a Barzizza, in Val Gandino (BG) nel 1359, fu un illustre umanista. Dopo i primi studi a Bergamo, si laureò a Pavia in grammatica e retorica. Poi insegnò a Venezia, Padova e Milano, dove morì nel 1431.
Tra le sue opere, pubblicate solo nel 1723 dal Cardinale bergamasco Giuseppe Alessandro Furietti, sono celebri i commenti alle epistole di Seneca e San Paolo e alle opere retoriche e filosofiche di Cicerone.

VIALE GIULIO CESARE

Il Viale Giulio Cesare va da Piazzale Oberdan a Piazzale Olimpiadi, continua poi verso il quartiere Monterosso sorpassando su cavalcavia le circonvallazioni Fabriciano e Plorzano. Quest’ultima prende il nome dal “Vico Plorzano”, che corrispondeva anticamente all’attuale Borgo Santa Caterina. Il nome deriverebbe da “Plaurianum”, cioè territorio risalente alla famiglia romana “Plauria”. Il viale fino al 1947 è stato dedicato alla Regina Margherita e prima ancora era noto con il nome di Strada Mariana.
Viale alberato, è zona principalmente residenziale con la presenza di ville e condomini, fatta eccezione per le ex aree industriali Reggiani e ISMES, oggi dismesse.
A metà del suo percorso è situato lo Stadio Comunale, che ospita le gare interne della squadra cittadina, l’ Atalanta B.C., e dell’ U.C. Albinoleffe.

viale g. cesare

Il personaggio: Caio Giulio Cesare
Caio Giulio Cesare, nato a Roma nel 100 a.C. dalla famiglia dei Giulii, fu uomo politico, militare e scrittore, è l’autore del “De Bello Gallico” sulla conquista romana della Gallia. Divenne Imperatore di Roma nel 47 a.C. Fu assassinato nel 44 a.C. in seguito alla congiura di Bruto e Cassio.

VIA GIOVANNI FINARDI

E’ la via che congiunge V.le Giulio Cesare con via Volturno, terminando all’ingresso della ex Villa Grismondi, oggi Finardi-D’Amico. E’ una via prettamente residenziale, fiancheggiata da villette e bassi condomini e con molto verde.
Sul lato sinistro, circa a metà via, è presente un piccolo parco pubblico.
E’ una delle 10 vie che compongono il Quartiere Finardi, ideato agli inizi del ’900 dalla famiglia Finardi che volle costruire una piccola città-giardino ariosa e molto verde, con rigidi vincoli costruttivi per limitare le altezze dei fabbricati ed evitare l’insediamento di attività rumorose.
Le vie sono tutte dedicate ad eroi garibaldini in onore a Giovanni Finardi, che fu uno dei Mille.
via finardi

Il personaggio: Giovanni Finardi

Nato a Bergamo nel 1840, si imbarcò con i Mille e partecipò alle battaglie di Milazzo e Volturno. Nel 1866 combattè nei bersaglieri a Vezza d’Oglio. Fu sindaco di Bergamo dal 1890 al 1892 e Deputato dal 1897 al 1901.
Morì a Bergamo il 27 maggio 1904.

VIA DEI GHIRARDELLI

E’ una breve via laterale del Viale Giulio Cesare che sfocia in Via del Lazzaretto e in Piazzale Goisis, di fronte allo stadio Comunale. Fiancheggiata principalmente da condomini, ospita il complesso dell’Istituto delle Figlie del Sacro Cuore, progettato dall’architetto Sandro Angelini. L’istituto comprende scuole, collegio, casa delle suore ed una chiesa aperta al pubblico, arricchita dalle vetrate del pittore Trento Longaretti e dalle sculture di Pietro Cattaneo e Claudio Nani.

via ghirardelli

I personaggi: la Famiglia Ghirardelli
La via è intitolata alla famiglia Ghirardelli, della quale si sono distinti particolarmente Lorenzo e successivamente Giacomo e Giovanni.
Il primo è autore del “Memorando Contagio”, cronaca dell’epidemia di peste che colpì Bergamo nel 1630 e pubblicata postuma nel 1681 e citata anche nei “Promessi Sposi” del Manzoni.
Giacomo e Giovanni, padre e figlio, patrioti bergamaschi, furono condannati dalle autorità austriache all’impiccagione nel 1851, pena in seguito commutata in 18 anni di lavori forzati

VIA VITTORE GHISLANDI

La via, lunga e larga, parte da piazza S. Anna e termina, dopo una lieve curva a sinistra, fino a via Codussi. Nel primo tratto sono presenti numerose attività commerciali ed edifici residenziali, oltre ad un edificio scolastico. Poco più avanti lascia a sinistra il Passaggio del Calepino, poi incrocia via Noli e via S. Fermo per concludersi all’altezza di una stazione di servizio dove comincia via Fratelli Bronzetti.
La lunga via attiene alla parrocchia di S. Caterina solo per il tratto tra le vie S. Fermo e Codussi.

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Il personaggio: Vittore Ghislandi

Nato a Bergamo nel 1655 col nome di Giuseppe, assunse il nome Vittore nel 1675 a Venezia dove si fece religioso e dove era conosciuto anche con il nome di Frate Paolotto. Nel 1703 tornò a Bergamo vivendo nel convento del Galgario, dal quale prese anche il nome di Fra Galgario.
Nel ‘700 fu un pittore molto considerato, ma nel secolo successivo fu poco a poco dimenticato fino alla sua riscoperta ai primi del ‘900 quando venne ampiamente rivalutato per i suoi ritratti.
Morì a Bergamo nel 1743.

 

PIAZZALE LODOVICO GOISIS

E’ il grande spiazzo di fronte alla Curva Sud dello stadio, per il quale funge da parcheggio, e prosegue fino all’entrata del Lazzaretto. E’ attraversato da Viale Giulio Cesare e vi affluiscono le vie Ghirardelli, Lazzaretto e D. Pietri. Sul lato meridionale è fiancheggiato da diversi condomini.
Il sabato mattina è sede di un frequentato mercato rionale.
La sera del 17 agosto, nell’adiacente Curva Sud, si svolge il tradizionale spettacolo pirotecnico nell’ambito dei festeggiamenti in onore dell’Apparizione che si celebra nel vicino Santuario dell’Addolorata.

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Il personaggio: Lodovico Goisis
Nato a Comun Nuovo nel 1875 e morto a Bergamo nel 1940, è stato un industriale e filantropo. Nel 1937 acquistò dal Comune il convento dei Celestini, che negli anni era stato adibito a vari usi, e lo fece restaurare a sue spese dall’ingegner Luigi Angelini.
Il complesso divenne quindi, dal 1939, sede di un orfanotrofio femminile, poi scuola materna e infine la casa provincializia delle suore Sacramentine.

VIA DEL LAZZARETTO

La via si stacca nel punto in cui Via N. Sauro diventa via Baioni e, proseguendo con un breve tratto di curve e controcurve, sfocia nel piazzale Goisis davanti l’ingresso del Lazzaretto.
E’ una via prettamente residenziale con villette e piccoli condomini.

via lazzaretto

Il luogo: il Lazzaretto
La costruzione del Lazzaretto cominciò nel 1504 con lo scopo di ricoverare ed isolare i colpiti dalla peste del 1503. Le opere vennero terminate solo nel 1581 e il Lazzaretto servì nuovamente per la famosa peste del 1630.
Nel ’700 servì come caserma per i mercenari svizzeri; dagli anni ’60 del secolo scorso è di proprietà del Comune di Bergamo che lo ha utilizzato per diversi scopi, da magazzino a sede di uffici per enti e associazioni.

Lazzaretto

 

Via Lesbia Cidonia

E’ la breve via che si stacca da Piazzale Loverini e da via Gasparino da Barzizza. Attraversa via Bezzecca e sfocia in via Vezza d’Oglio, sul retro della villa Finardi-d’Amico.
Proprio la villa fu, a fine ‘700, la dimora estiva della poetessa Lesbia Cidonia.

via lesbia cidonia

Il personaggio: Lesbia Cidonia

Lesbia Cidonia è lo pseudonimo assunto da Paolina Secco Suardo. Nata a Bergamo l’ 11 marzo 1746, si fece presto notare per le sue doti poetiche e la sua fama uscì presto dalla città arrivando fino a Parigi. Nella capitale francese, Lesbia Cidonia si recò nel 1778 ricevendo manifestazioni di stima da parte di personalità come Diderot e Voltaire.
Mostrava interesse anche per la scienza, tanto che dal parco della villa Finardi fece partire il primo volo in mongolfiera a Bergamo. A lei fu dedicato il poemetto “Invito a Lesbia Cidonia” con il quale il bergamasco Lorenzo Mascheroni la invitata a Pavia al museo scientifico dell’ università.
Morì il 27 marzo 1801 a soli 55 anni dopo una lunga malattia.

 

VIA GUGLIELMO LONGO

E’ la via che va da Santa Caterina a via Suardi, prima in rettilineo e poi con una curva a sinistra; sorpassa poi una roggia che scorre scoperta a sinistra e interrata invece a destra. Lungo la via sono presenti sia diversi esercizi commerciali sia edifici residenziali come condomini e villette.

longo

Il personaggio: Guglielmo Longo

Nato ad Adrara San Martino (BG) nel 1240, visse a Napoli alla corte di Carlo d’Angiò e a Roma presso la corte papale in qualità di diplomatico. Nel 1294 Papa Celestino V lo nominò cardinale e nel 1305 Longo seguì la corte pontificia ad Avignone.
Nel 1309 fondò quello che sarebbe poi diventato il convento dei Celestini, mentre nella chiesa di San Francesco fece erigere la cappella dove volle essere tumulato. Venne qui sepolto dopo la morte avvenuta ad Avignone il 9 settembre 1319, e vi restò fino al 1840 quando venne traslato nella basilica di S.M. Maggiore.

PIAZZALE PONZIANO LOVERINI

E’ costituito da uno spazio quadrangolare che si apre a sinistra di via Corridoni dopo via Milazzo; è chiuso dal tratto finale di via Gasparino da Barzizza e dalla roggia Serio.
Sul lato sinistro si affaccia un grosso condominio, mentre dal lato opposto si apre la zona pedonale  parte del grosso complesso residenziale e commerciale costruito in anni recenti. Sullo stesso lato è presente la vecchia stazione di Santa Caterina della ex ferrovia della Valle Seriana, per anni lasciata in stato di abbandono e ristrutturata non molti anni fa.
Al centro del piazzale si trova una vasta aiuola occupata da grossi alberi.

Il personaggio: Ponziano Loverini

Nato a Gandino il 6 luglio 1845, studiò all’Accademia Carrara e divenne un apprezzato ritrattista realizzando opere come “Bartolomeo Colleoni e la figlia Medea”, “Gli ultimi momenti di Gaetano Donizetti” e “La vestizione di San Francesco”.
Realizzò anche affreschi a soggetto sacro, tra i quali una “Santa Grata” e la sua ultima opera “L’Assunta tra S. Ponziano e altri santi martiri”.
Morì a Gandino il 21 agosto 1929.