Il Volume del Santuario dell’Addolorata

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Il volume “Il Santuario dell’Addolorata in Borgo Santa Caterina” è stato pubblicato nel maggio 2002 nel quarto centenario dell’Apparizione e al termine di importanti lavori di restauro. Vi si ripercorrono la storia e la spiritualità che hanno contraddistinto la vita del Borgo con le sue tradizioni e devozioni. E’ un testo ricco di immagini di opere d’arte e di architetture, documenti storici e vita quotidiana.

Santa Caterina è uno dei borghi più caratteristici di Bergamo, luogo di confluenza delle valli Seriana e Brembana, patria di nascita o di adozione di artisti.

Da quattrocento anni (1602-2002) il Santuario dell’Addolorata resta il cuore del Borgo. E’ divenuto però anche luogo di devozione e di incontro per tutto il capoluogo e i paesi limitrofi. Una folla che cresce di anno in anno partecipa alle feste del 18 Agosto.Santuario stella

Il volume si apre con la Presentazione da parte del vescovo di Bergamo in carica S.E. Mons. Roberto Amadei.

Dopo alcune considerazioni sulla spiritualità mariana dell’Addolorata in terra bergamasca (Ezio Bolis), traccia la storia del Santuario di Borgo Santa Caterina e della devozione che qui fiorisce, dagli inizi del ‘600 ai nostri giorni (Andrea Paiocchi).

Vengono poi richiamate le vicende dell’edificio sacro, sorto ai primissimi anni del ‘600 e trasformato alla fine dell”800 dagli architetti Piccinelli e Fornoni (Graziella Colmuto Zanella).

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Sulla base di accurate ricerche nell’archivio parrocchiale di Borgo Santa Caterina è stato compilato il regesto dei principali documenti riguardante il Santuario dell’Addolorata (Paolo Mazzariol).

Il Santuario è anche uno scrigno d’arte con opere di Francesco Zucco, Andrea Fantoni, Marc’Antonio Cesareo, Ponziano Loverini, Giovanni Pezzotta, Giuseppe Riva, Nino Nespoli, Antonio Rota, Luigi Angelini, Attilio Nani ecc. (Gianni Carzaniga).

E’ degli anni 1999-2001 l’ultimo radicale intervento conservativo che ha riguardato sia l’esterno che l’interno e che ha visto applicate diverse tecniche di restauro (Efrem Bresciani).

Il Santuario è preghiera, invito al risveglio spirituale. Ma è anche festa popolare, dai fuochi d’artificio, alla banda musicale, alle bancarelle, alla contrada illuminata (Pino Capellini).

Ex voto raffigurati nel volume

Ex Voto 3 Santuario Addolorata

Ex voto Santuario dell'Addolorata Bg

Volume di 320 pagine, formato cm 23×31, stampa a 5 colori, copertina cartonata con sovraccoperta plastificata. Costo € 50,00.

Contributi di:
Ezio Bolis – Efrem Bresciani – Pino Capellini – Gianni Carzaniga
Graziella Colmuto Zanella – Paolo Mazzariol – Andrea Paiocchi

PER INFORMAZIONI O PRENOTAZIONI:
– Ufficio Parrocchiale, Via S. Caterina 10/c
– Rettore del Santuario, tel: 035.237.361
– Cappellano del Santuario, tel: 035.238.471
– Fax: 035.413.6448
– E-mail: info@santacaterinabg.it

 

pag. 82 FESTE PER L’INCORONAZIONE
a cura di Andrea Paiocchi

Nella lettera pastorale per la quaresima 1903 il vescovo mons. Camillo Guindani invitò i fedeli della diocesi a recarsi in devoti pellegrinaggi al santuario di Santa Caterina. “Con la più viva esultanza dell’animo annunziamo a tutti i Nostri Dilettissimi Diocesani il prossimo fausto avvenimento, che sarà per aggiungere nuovo lustro a questa Nostra Città, e servirà a glorificare sempre più l’Augusta Vergine Madre di Dio e ad accrescere la devozione in verso di Lei, l’Incoronazione di una Sacra Sua Effigie…”. In ossequio a quell’invito, il 24 maggio il capitolo della cattedrale con il clero e i fedeli della Parrocchia del duomo si recò processionalmente al santuario. Qui l’arciprete celebrò la messa seguita dalla benedizione eucaristica.

Il 15 agosto mons. Guindani consacrò il tempio rinnovato. L’avvenimento è ricordato da una lapide sotto il pulpito di destra. Il giorno dopo i membri delle associazioni cattoliche della diocesi fecero la loro festa federale al santuario dell’Addolorata, per concluderla poi in chiesa parrocchiale. La sera di quello stesso giorno vennero ricevuti in parrocchia i porporati e i vescovi che insieme parteciparono ai vespri in santuario.

Momento culminante delle feste centenarie fu il rito dell’Incoronazione compiuto il 17 agosto dal beato card. Carlo Andrea Ferrari arcivescovo di Milano, alla presenza dei cardinali Svampa, Boschi e Cavagnis, di dodici vescovi e di un’incontenibile folla di fedeli. “Già all’alba di quel giorno (siamo alle cinque del mattino) a chi scendeva dall’Alta Città verso il Borgo era visibile lo spettacolo di nutrite comitive che si incamminavano verso il Santuario di Borgo S. Caterina, sul cui campanile sventolava, alla brezza mattutina, un leggiadro vessillo, e venivano non solo dalla città, ma anche da tutta la provincia e anche da fuori”. Il questore ritenne necessario spostare il suo ufficio dalla Prefettura alle scuole comunali di Borgo S. Caterina per avere il controllo della situazione. Il corteo si formò sul viale Vittorio Emanuele, in prossimità sia della stazione centrale che della stazione delle ferrovie delle Valli. Alle 10,30 la testa arrivò all’oratorio maschile di Santa Caterina, luogo di raccolta, allora situato all’inizio di viale Santuario.

Con un lungo corteo le due corone – dell’Addolorata e del Figlio – vennero portate dalla prepositurale al santuario. All’ingresso del santuario era stata collocata un’iscrizione: “Nel tempio del Signore – piamente affratellato – il popolo cristiano – invoca fidente Cristo Redentore – perché – sulla società convulsa – ritorni il sereno – e la pace sia fatta fra gli uomini”. Dopo l’incoronazione venne firmato l’atto notarile. Le campane suonarono a festa, rullarono i tamburi e dall’alto della cupola del santuario squillarono le trombe. Vennero sparati tutti insieme 500 mortaretti. La sera ci fu l’illuminazione del santuario e del borgo con ben 18.000 lumini.

Una lapide collocata dieci anni dopo sulla parete destra del pronao del santuario dice:

“Anno MCMXIII – Decimo Anniversario – ex quo Virgo Mater – secundum populi vota – Ambrosii Piccoli Curionis opera – adstantibus – Purpurato Patre F. Cavagnis – Cajetano Camillo Guindani Bergomensi Antistite – cum pluribus Episcopis – Civium et Advenarum frequentia et pietate – aurea corona est redimita – ab Andrea Ferrari Card. Pontifice Maximo Mediolanensi – novum opem adlatura clientibus – P.”.

“Nell’anno 1903, decimo anniversario da quando la Vergine Madre, secondo i desideri del popolo, per iniziativa del parroco Ambrogio Piccoli, presenti il card. Felice Cavagnis, il vescovo di Bergamo Gaetano Camillo Guindani e molti vescovi, con il concorso numeroso e devoto di cittadini e di forestieri, è stata cinta di corona d’oro dalle mani del card. Andrea Ferrari arcivescovo di Milano, dispensatrice di nuovi benefici a quanti ricorrono a Lei”.