Apertura dell’Anno Santo della Misericordia

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Martedì 8 dicembre è iniziato l’Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco con la Bolla di indizione “Misericordiae Vultus”. Dall’8 dicembre 2015, con l’apertura della Porta Santa a Roma nella Basilica di San Pietro (anticipata da quella in Repubblica Centrafricana a Bangui del 29 novembre 2015) fino al 20 novembre 2016, Festa di Cristo Re.

L’8 dicembre 2015 ricorre la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria ma anche il 50° anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II.

“Tornano alla mente le parole cariche di significato che san Giovanni XXIII pronunciò all’apertura del Concilio per indicare il sentiero da seguire: Ora la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore …”, strada che Papa Francesco intende riprendere.

Quello del 2015-2016 sarà un Giubileo “diffuso” perchè non sarà necessario recarsi a Roma per ricevere l’indulgenza plenaria. Domenica 13 dicembre tutte le cattedrali del mondo apriranno la Porta Santa dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza. Durante l’anno tutti potranno accedervi in pellegrinaggio.

 

Misericordiae Vultus – Bolla di indizione del Giubileo

In occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco la nostra Diocesi di Bergamo vivrà alcuni momenti importanti che coinvolgeranno l’intera comunità.

Domenica 13 dicembre 2015

Alle ore 10:30 in Cattedrale celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Francesco Beschi con l’apertura della Porta della Misericordia, per l’inizio dell’Anno Giubilare in Diocesi. (in diretta anche su BergamoTV)

Nel corso della celebrazione eucaristica verrà consegnato il decreto Vescovile ai Vicari Locali e ad un rappresentante del Vicariato uno stendardo quale segno che identifica tutte le Chiese Giubilari Diocesane.

Domenica 20 dicembre 2015

Apertura del Giubileo nei Vicariati con la celebrazione presieduta dal Vicario Locale.

Indulgenza giubilare

Il dono dell’indulgenza, legata alla celebrazione dell’Anno Santo si riceve alle consuete condizioni, valorizzando in modo particolare il pellegrinaggio alla Cattedrale e alla Chiesa Giubilare del Vicariato, la celebrazione della Riconciliazione, qualche opera di misericordia corporale e spirituale, vissuta in autentico spirito evangelico.

Per volere di Papa Francesco è possibile ottenere l’indulgenza giubilare anche praticando con particolare intensità un’opera di misericordia affinché l’amore ricevuto dal Signore si esprima in gesti concreti e significativi di solidarietà (un servizio di volontariato o di prossimità ad anziani, malati o disabili) perché la carità diventi stile di vita.

Inoltre il Santo Padre ha deciso che gli ammalati e gli anziani possono ricevere l’indulgenza anche assistendo con fede alle celebrazioni trasmesse in diretta televisiva.

 

Il logo

Il logo e il motto offrono insieme una sintesi felice dell’Anno giubilare. Nel motto Misericordiosi come il Padre (tratto dal Vangelo di Luca, 6,36) si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr. Lc 6,37-38).

Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik – si presenta come una piccola summa teologica del tema della misericordia. Mostra, infatti, il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito, recuperando un’immagine molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo, e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire: il Buon Pastore con estrema misericordia carica su di sé l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre.LOGO

La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.